Scrive il Segretario Generale della GWU, Josef Bugeja
Il corso della vita umana è cambiato significativamente, portando a una rivalutazione del concetto di pensionamento. Con l’aumento dell’aspettativa di vita – in Malta, gli uomini vivono in media fino a 80 anni e le donne fino a 85 – la pianificazione della pensione è diventata più importante e necessaria che mai, al fine di garantire una vita dignitosa e di qualità dopo il pensionamento.
Di conseguenza, la percezione del pensionamento deve cambiare profondamente: non più come un punto di arrivo, ma come un nuovo capitolo entusiasmante e significativo nel percorso della vita. Sono finiti i tempi in cui il pensionamento era visto come la fine del proprio contributo alla società, il momento in cui si iniziava a ridurre tutte le attività che si svolgevano prima.
Oggi, le persone vivono più a lungo e in salute. Ricerche hanno dimostrato che una persona di 65 anni oggi ha condizioni di salute, aspirazioni e speranze simili a quelle di una persona di 50 anni negli anni ’80, che aveva ancora davanti 11 anni di carriera.
I pensionati di oggi vedono il resto della loro vita come un’opportunità per crescere personalmente, impegnarsi socialmente e dedicarsi a hobby che erano stati messi da parte a causa del lavoro e degli impegni familiari. Inoltre, si aspettano di mantenere lo stesso tenore di vita di cui godevano prima del pensionamento.
Va ricordato che, con le riforme del sistema di sicurezza sociale del 1979, fu introdotto un contratto sociale che garantiva una pensione pari ai due terzi del salario, fino al massimo allora fissato come stipendio del Presidente della Repubblica di Malta. La pensione dei due terzi, ovvero il 67% del salario, legata allo stipendio del Presidente, garantiva un reddito molto buono.
Tuttavia, questo rapporto tra la garanzia dei due terzi e lo stipendio del Presidente non è stato mantenuto, principalmente perché lo schema pensionistico del 1979 non prevedeva un meccanismo che consentisse l’aumento automatico della pensione massima in linea con l’incremento dello stipendio del Presidente. Tra il 1979 e il 2006, il reddito pensionistico massimo è aumentato di soli 1.747 euro – ovvero 64,7 euro all’anno.
Durante lo stesso periodo, i salari medi sono aumentati notevolmente, specialmente lo stipendio del Presidente, ampliando il divario tra redditi da lavoro e redditi da pensione. Allo stesso tempo, il valore del denaro è diminuito nel tempo a causa dell’inflazione. È giusto affermare che l’inflazione riduce il potere d’acquisto dei pensionati.
Le riforme pensionistiche attuate in Malta nel corso degli anni hanno cercato di affrontare questo problema, tentando di creare un reddito adeguato che garantisca ai pensionati la qualità della vita che desiderano, e poi determinando come tale obiettivo possa essere raggiunto.