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La gwu con un accordo su un regime pensionistico collettivo volontario

“Sono orgoglioso di dire che per il sindacato abbiamo firmato un accordo (MOU) con l’APS… l’obiettivo è sempre stato come coprire i membri della GWU quando andranno in pensione”, ha sottolineato David Spiteri Gingell, consulente pensionistico della GWU, parlando alla conferenza internazionale della GWU.

Ha approfondito la riforma delle pensioni private e ha elogiato il modo in cui il sindacato affronta la questione delle pensioni e delle pensioni. Ha detto che il sindacato ha avviato un processo per offrire un buon pacchetto ai suoi membri.

Gingell ha sottolineato l’importanza che le persone inizino a pensare al proprio futuro in giovane età e ha fatto riferimento alla piattaforma “GEMMA” che è stata introdotta per migliorare l’educazione finanziaria del pubblico.

A questo proposito, ha affermato che uno dei compiti dell’Unione è quello di avviare il processo di educazione finanziaria del pubblico, tanto che ha affermato che l’idea è che dopo la conclusione di questa conferenza, si inizi a formulare una serie di di strumenti educativi per spiegare alle persone cosa otterranno da tutto questo.

Qualche tempo fa presso l’edificio della GWU è avvenuta la firma del protocollo d’intesa sul regime pensionistico collettivo volontario.

Un sindacato che tutela il benessere dei suoi iscritti durante il lavoro e anche in pensione

Un altro relatore che ha parlato del sistema pensionistico collettivo volontario alla conferenza internazionale di oggi è stato Kenneth Genovese, responsabile del settore investimenti presso APS Bank. Riferendosi alla firma del protocollo d’intesa tra GWU e APS, ha sottolineato che: “GWU non si prende cura del vostro benessere solo mentre lavorate, ma anche durante la vostra pensione”.

Secondo lui ci sono stati diversi cambiamenti alle pensioni negli ultimi 10 anni, “Un governo dopo l’altro ha introdotto nuovi incentivi, compreso l’investimento in cui si ottiene indietro il 25% del denaro investito nel piano pensionistico”.

Genovese ha notato che molti si chiedono perché fare una previdenza privata quando esiste già la pensione statale. Ha detto che quando raggiungi l’età pensionabile, lo Stato ti paga una pensione pari a due terzi del tuo stipendio, fino a un massimo di 17.300 euro all’anno. La previdenza privata, invece, funziona diversamente perché “non è valida per tutti, puoi adattarla alle tue esigenze… una pensione privata, più non paghi, più paghi”. riprendere”.

Nel suo discorso ha sottolineato l’importanza che prima di decidere di aderire a un simile progetto si accerti che la società responsabile abbia la licenza.