La GWU e il Partito Laburista commemorano il 67° anniversario dello sciopero generale
del 28 aprile 1958*
La General Workers’ Union e il Partito Laburista hanno commemorato ieri il 67°
anniversario dello sciopero generale del 28 aprile 1958. Come avviene ogni anno, è stata organizzata una cerimonia di deposizione di corone di fiori davanti al monumento in Piazza Raħal Ġdid, in ricordo degli “eroi” che furono arrestati e incarcerati durante lo sciopero.
A questa cerimonia hanno partecipato il Primo Ministro Robert Abela, insieme ai membri dell’amministrazione del Partito Laburista, il Segretario Generale della GWU Josef Bugeja, il Vice-Segretario Generale della GWU Kevin Camilleri, il Presidente della GWU Victor Carachi e i Segretari di diversi settori, oltre ad altri funzionari dello stesso sindacato.
Durante l’evento è stato ricordato il coraggio dei lavoratori maltesi che, 67 anni fa, hanno intrapreso il cammino verso la liberazione politica, economica e sociale del nostro paese.
Questo momento cruciale segnò l’inizio della richiesta di indipendenza dalla Gran
Bretagna e, proprio in occasione di questo anniversario, si rende omaggio ai protagonisti di una Malta libera.
Infatti, fu il Consiglio Nazionale della GWU, in una riunione tenutasi il 25 aprile 1958, a
decidere che la GWU avrebbe indetto uno sciopero generale tre giorni dopo. Nel giorno dello sciopero, fin dalle prime ore del mattino, si vedé come i lavoratori si impegnassero con tutte le forze per sostenere lo sciopero, paralizzando il paese. Operai e numerosi giovani mostrarono una determinazione incrollabile, protestando in tutta Malta con grande coraggio, senza timore e con notevole militanza.
Per assicurarsi che questo evento storico non venga dimenticato, il 28 aprile 2015 la GWU ha inaugurato anche questo monumento in Piazza Raħal Ġdid, uno dei luoghi in cui si erano verificati i tumulti.
In un’intervista a un quotidiano, il Segretario Generale della GWU Josef Bugeja ha definito questo evento storico come l’inizio del cammino della gente maltese, dei lavoratori, sottolineando che l’unica richiesta era quella di godere delle stesse condizioni dei lavoratori inglesi.
Il signor Bugeja ha aggiunto che la GWU aveva indetto lo sciopero in circostanze in cui
non esistevano mezzi di comunicazione, ma che i lavoratori lo desideravano così
intensamente, avendo bisogno di farsi valere, da non richiedere altro se non il
riconoscimento del sudore e del duro lavoro che essi svolgevano.