È stato pubblicato uno studio su diverse categorie di famiglie e quanto dovrebbe essere il loro reddito affinché possano vivere una vita dignitosa. Questo studio è il risultato di uno sforzo congiunto del Sindacato Generale dei Lavoratori, del Movimento Graffiti e dell’Alleanza Anti-Povertà.
Lo stesso studio ha esaminato il reddito di sei diverse categorie di famiglie a Malta. Questo studio ha un valore di 90.000 euro, cofinanziato per l’80% dai Fondi Strutturali e per il 20% dal GWU.
A seguito di una gara d’appalto in conformità con le norme sugli appalti, la società Re-Think Advisory Ltd. è stata incaricata di realizzare questo studio, che ha coinvolto anche un sociologo e un economista. Lo studio è durato diversi mesi, durante i quali sono state intervistate più di 1.000 persone, mentre sono stati condotti diversi focus group e ancor più interviste individuali.
Il segretario generale della GWU Josef Bugeja ha dichiarato nella sua dichiarazione che: “Volevamo uno studio scientifico per definire cos’è un salario dignitoso, a cosa ci riferiamo e quanto costerà”.
Ha descritto questo studio come il primo passo verso un reddito dignitoso per tutti. “Il nostro principale obiettivo comune era quello di dipingere un quadro reale di ciò che deve essere fatto in modo che ogni cittadino a Malta possa vivere una vita dignitosa e non cadere nel rischio di povertà. Uno studio che sarà presentato al MCESD, a tutte le parti sociali e al governo per una discussione per vedere dove vogliamo andare e cosa può fare il Paese per aiutarsi a vicenda in modo che tutti possano vivere una vita dignitosa”.
In una presentazione sullo studio, Jake Azzopardi di Re-Think Advisory Ltd. ha spiegato che quando parliamo di salario minimo, non ci riferiamo all’importo al di sotto del quale una particolare famiglia vive in assoluta povertà.
“Vogliamo parlare di un importo al di sopra del quale la famiglia ha la possibilità di partecipare pienamente alla nostra società e vivere una vita dignitosa, non coprendo solo lo stretto necessario”, ha detto Azzopardi.
Ha spiegato che questo studio ha preso in considerazione diversi fattori, tra cui salute, cibo e bevande, alloggio, istruzione, trasporti e tempo libero.